Autore:
Jean Teulé
Traduttore: Sara Puggioni
Editore: Neri
Pozza
Pagine: 201
Genere: Noir storico
Anno di
Pubblicazione: 2014
“Non
risparmierò nessuno.
Né papi né cardinali.
Né re, né
regine. Né i loro principi o principesse.
Non risparmierò preti,
borghesi, giudici, medici né mercanti, né parimenti
mendicanti.”
Hélène
Jégado è una ragazza adorabile. Ha occhi cerulei e curiosi che si
perdono tra le onde dell'Atlantico e lunghi capelli biondi nascosti
sotto un tradizionale copricapo bretone. Inoltre è intelligente,
servizievole e bella come i "fiori di tuono" che raccoglie
nei campi di fronte a casa. Com'è possibile allora che, solo pochi
anni dopo, nel 1851, la polizia la bracchi ritenendola la serial
killer più spietata che la Francia abbia mai conosciuto? La
spiegazione risiede in un'antica e macabra leggenda celtica che un
giorno la madre di Hélène racconta alla figlia: secondo la
credenza, la Morte era solita servirsi di "un operaio" di
nome Ankou, uno spirito maligno che si incarnava nelle persone e le
costringeva a mietere più vittime possibile. Al pari di tutti gli
abitanti della Bretagna del Sud, anche Hélène crede ciecamente a
quella leggenda. Lo fa perché non ha cultura, certo, ma anche perché
quello è l'unico modo che conosce per esorcizzare la paura e
giustificare la profonda miseria in cui è costretta a vivere. Così,
quando sull'altare di una chiesa in rovina scopre una piccola statua
di Ankou e un'incisione - "Non risparmierò nessuno. Né papi né
cardinali. Né re né regine" - si sente possedere da una forza
nuova, incontenibile, e non ha più dubbi: il Dio del massacro è
entrato in lei. Appresi dalla madre tutti i trucchi del mestiere di
cuoca, Hélène inizia a girare la Francia...
Un romanzo che sconvolge il lettore per
la tranquillità attraverso la quale l'assassina compie i suoi
omicidi. Sono come storia già scritta. Non si stupisce, non si
emoziona riguardo le vittime. Il lettore segue il suo percorso
rimanendo allibito da tanta pacatezza e dal suo distacco quasi
innaturale!
Un caso di cronaca nera bretone del 1800 viene
raccontato da Jean Teulé, un caso buio che si avvicina al gotico per
il mistero che aleggia sulle morti. Da piccola Fiore di tuono era
rimasta incantata dalla storia dell'Ankou, che andava a trovare nella
cappella maledetta di Caqueux e rimaneva ore e ore da sola a fianco
ai Menhir, pietre megalitiche scelte per culti celtici, a pensare o
ad idealizzare l'Ankou tanto che, alla fine, credeva di essere lei
l'Ankou, perché la morte si serve di persone per compiere i suoi
doveri.
Tra superstizioni e riti barbari ancora in uso in quella
terra di Bretagna, la mente di una bambina che non vede una luce a
rischiarare il suo cammino può piombare nel nero profondo senza
riuscire a riemergere. Anche se...Fiore di tuono aveva forse trovato
un appiglio, che abbandona per continuare la sua missione. Lui,
rimasto vedovo, provava per lei una forte emozione tanto da portarlo
a difendere la morte davanti a delle persone allibite.
Jean
Teulé
è nato a Saint-Lo, Manche, il 26 febbraio 1953. Ha scritto per la
televisione, il teatro e il cinema. È
autore di numerosi romanzi, tra cui Io,
François Villon
(2007), Il
marchese di Montespan
(2009) e Vita
breve di un giovane gentiluomo (2011),
pubblicati da Neri Pozza. Vive a Parigi con l'attrice
Miou-Miou.
Nessun commento:
Posta un commento