Io avrei voluto davvero sbrigarmi a scrivere la recensione del libro “Vita degli elfi” per non far passare tanto tempo da una lettura ad un'altra e per tenere aggiornato il blog, ma sinceramente non sapevo cosa dire per renderlo leggermente piacevole.
Come dire “Non si capisce molto, ma è simpatico”. No!
Ho atteso ma purtroppo non
posso fare miracoli!
Non riesco nemmeno a
trovare parole buone, comprensive perché leggendo il libro non si
capisce un emerito cappero!
Sono tutti capitoli che
trattano di personaggi principali con un contorno dei personaggi
satellite, tranne i capitoli brevi che riguardano i consigli degli
elfi, ma la costruzione dei pensieri è sparsa!
Teoricamente la storia del
libro dovrebbe riguardare la rovina del mondo attraverso la guerra,
creatta da degli ipotetici demoni intesi come pensieri cattivi come
brume (nebbie) che offuscano la mente e pongono gli uomini contro la
natura quindi contro gli elfi che sono i custodi della natura.
E' attuale perché il
messaggio “la guerra è cosa malvagia” (ha fatto la prima
scoperta dell'acqua calda) e l'altro messaggio “gli umani non
devono andare contro la natura” (seconda scoperta dell'acqua calda)
può essere usato come monito nel mondo di oggi (è sempre così, si
ripete sempre la stessa storia)!
Ma, forse, quei lettori
che si ritroveranno tra le mani questo libro potranno annuire mentre
scorrono con gli occhi le parole (quelle comprese) dell'autrice e
niente più.
Sempre se riescono a
capire il senso di quelle frasi messe lì come se non ci fosse un
filo conduttore.
Io ho impiegato un bel po'
di tempo per capire il significato di certi pensieri perché il filo
del discorso si annodava più volte e ogni volta si doveva sciogliere
(leggendo e rileggendo)!
Non mi stanco mai di
ripetere che la miglior scrittura è quella scorrevole e semplice,
quella che usa semplici vocaboli per non complicare e appesantire il
testo,senza usare paroloni (senza senso) o periodi intricati per far
apparire il libro come uno scritto non leggero.
In questo modo si ottiene
l'effetto contrario e cioè un libro pesante con periodi privi di
senso!
Non leggo libri alla
velocità della luce perché mi piace “assaporarli”, vorrei che
non finissero mai, quindi non mi lamento se impiego più tempo, ma
qui si esagera!
Posso leggerne anche due
contemporaneamente senza perdere il filo di entrambi, ma quando
incontro libri che ostacolano il normale scorrimento alla lettura
obbligandomi a tornare indietro per rileggere la stessa frase più
volte, mi innervosisco.
Il primo istinto è
lasciare la lettura e iniziare un nuovo libro, ma poi continuo perché
devo vedere cosa scrive fino in fondo.
Barbery Muriel ha scritto
anche “L'eleganza del riccio” che devo ancora leggere, ma
prenderò una pausa dall'autrice dopo aver letto quest'ultima sua
fatica.
Brani tratti da "Vita degli elfi"
“Clara riusciva a vedere ogni particolare dei
lineamenti di Teresa nel trasporto delle note: aveva sul viso
illuminato dalla giovinezza un'impassibilità di mille anni, e vi si
individuava il riflesso della luna e delle meditazioni di fiume”
Sicuro che chi ha tradotto non si sia trovato in
difficoltà con la lingua francese?!?
“Le finestre erano state lasciate aperte sull'aria
soave dell'estate e si sentiva la stessa sonata in margine alla quale
aveva scoperto la poesia che univa i cuori e perforava lo spazio
delle visioni”
“Alzando il naso verso nuvole più opalescenti del
latte” come dire più lattiginoso del latte...
“Il Marcelot non aveva né le parole né le scatole
che a scuola vengono ficcate nel cranio per permettere di restituire
in una forma condivisibile con gli altri ciò che sente il corpo, e
si sarebbe stupito non poco se gli avessero spiegato che amava la sua
Lorette perché rallentando i flussi naturali dava modo di ammirare i
propri modi di fare grazie alla loro stessa pigrizia.”
E a chi dice che “è un
libro leggero, carino, simpatico” rispondo che evidentemente non
l'ha letto.
Non limitatevi alla trama che può essere scritta in
modo chiaro e semplice!
“Vita
degli elfi è
un romanzo che sfida le aspettative, non facile da classificare. È
una storia sull’animo umano intrisa di immaginario, una storia che
esprime un messaggio di speranza attraverso una prosa lirica e
ammaliante.
Quando
l’armonia tra gli esseri viventi si tramuta in disaccordo le
stagioni vanno alla deriva e il mondo naturale si ritrova in preda
allo scompiglio; gli esseri umani, ormai incapaci di provare empatia
e percepire l’incanto, si abbandonano all’odio, alla violenza e
alla guerra.”
Tratto
dal sito E/O edizioni.
Prosa lirica? Nel senso
che dà l'idea del frammentismo inteso come uno scritto fuori da ogni
struttura?
Perché credo che nemmeno
ci sia una struttura a questo punto!
Se volete avventurarvi nelle pagine brumose de “Vita
degli elfi” vi dico buona lettura!
Nessun commento:
Posta un commento