lunedì 20 luglio 2015

Copertine Oscene




Mi chiedo una cosa: Ma se cambiano i nomi degli autori perché, magari, son troppo assurdi o anche volgari, in alcuni casi (intendo i nomi con i romanzi), perché mettere delle copertine osé a libri che non rientrano nella letteratura erotica?
Prendo come esempio due libri di ultima uscita: “Atti osceni in luogo privato” di Marco Missiroli e “La sposa giovane” di Alessandro Baricco.
Quello che mi rompe è che scrivendo i titoli faccio loro pubblicità...gratuita (soprattutto)!
Ma si può avere una copertina che ritrae un fondoschiena, un sedere, un c... (meglio non sconfinare nel volgare) e l'altra dov'è disegnata una mezza figura (in verticale però) di femmina con una tetta di fuori?
Ma che per attirare lettori si devono mettere queste immagini?
Semmai tutto ciò serve per attirare il pubblico televisivo o i lettori di giornali scandalosi (perché fanno pena) che si occupano di gossip!
Ma quanti lettori ha la letteratura erotica, quella vera, non quella sfumata delle “casalingue” disperate (e pure tanto disperate)?
Se per vendere libri si devono esibire parti nascoste (anche se guardando il modo di vestire di questi ultimi anni, nemmeno tanto nascoste), allora non si sta vendendo la storia, ma un possibile modo di eccitazione visivo (la copertina) che poi dovrebbe continuare all'interno con una storia degna (della stessa eccitazione) però!
E questa è una capacità che solo la vera letteratura erotica ha (anche se ultimamente la gente si eccita anche con il vento!
Sarà l'effetto del bigottismo/ipocrisia che ha dei livelli invidiabili sulla maggior parte delle persone?
Comunque questi due libri almeno si distinguono e possono anche andare a braccetto (tette e culo...inutile fare i perbenisti in certi casi)!
Queste due copertine si distinguono rispetto alla monotonia grafica che, fino a poco tempo fa, produceva la Newton Compton!
Le copertine erano tutte occupate da monaci, con le stesse tonalità di colore (e ti credo, hai mai visto un monaco vestire un saio fucsia?), e titoli riprendevano sempre le stesse parole (mistero, maledetto,proibito, chiave, segreto, nero, peccato, mistero..cavolo l'ho già detto).
Le persone che entravano in libreria chiedendo di un libro Newton Compton rimanevano in imbarazzo se non si ricordavano il titolo perché dicevano: “Quello col monaco in copertina” e puntualmente il libraio (in imbarazzo anche lui) rispondeva: “Quale monaco?” indicando tutte le copertine della casa editrice! 
Magari il lettore cliente della libreria doveva specificare “Il monaco con le mani congiunte in prima linea” per indicare un libro rispetto ad un altro!
Consiglio: Leggete la trama e non fermatevi alla copertina perché molte volte son rimasta fregata da questo stratagemma!







Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Il profanatore di tesori perduti - Marcello Simoni

  https://gialloecucina.com/libri/il-profanatore-di-tesori-perduti/ Mentre leggevo il prologo quando ho incontrato la frase “due monti gemel...

Post più popolari