giovedì 26 febbraio 2015

MA PERCHÈ GLI SCRITTORI USANO GLI PSEUDONIMI?


Polemiche su polemiche si sentono in giro sugli pseudonimi di alcuni scrittori. Ma perchè gli scrittori usano questi famigerati pseudonimi?

L’ultimo David Tell, pseudonimo usato da un marine FlatCo (Fleet Antiterrorism Security Team Company) che ha scritto “Io sono un’arma”.
Si sente dire “Tanto si sa chi è. Lo hanno scoperto”, “Ma perché non firma col suo nome vero per denunciare ‘ste cose?” ed altre corbellerie.
Naturalmente il Governo degli Stati Uniti d’America e varie organizzazioni segrete sapranno chi ha scritto il libro visto che sono i direttori generali del grande fratello reale (e se David Tell rimane ancora in vita significa che non ha scritto cose eclatanti alla fine… leggerò il libro che ho preso e poi ve lo farò sapere!), ma che ve ne frega a voi chi si cela sotto quel falso nome?!?Come se lo conosceste!
Mah!
Altri scrittori hanno pensato bene di nascondere il nome vero, in questi casi però, forse, c’è lo zampino dell’editore, non perché è a rischio la vita dello scrittore ma per evitare battutacce che tra poco farò e per vendere di più.
Questione di marketing!
Per evitare battutacce…
Comunque… una scrittrice di paranormal romance mixati con romanticherie varie (non ci sono più neanche i vampiri di una volta!) come J. R. Ward, ma può firmarsi col suo nome autentico e cioè Jessica Bird? No, ditemi voi! Jessica – senza “h”-  Bird e cioè  Jessica Uccello! Già il nome dà adito ad equivoci vari se poi associ anche il cognome, gli equivoci sfumano per lasciare il posto all’evidenza! Se poi aggiungiamo che la sua serie di romanzi fantasy, La confraternita del pugnale nero, sconfina quasi nel porno soft, tipo Harmony ma più avanzato, come si può lasciare il nome reale (Jessica Uccello!) sulla copertina dei libri? Meglio J.R. Ward, è più enigmatico anche se potrebbe essere associato ad un ospedale visto che ward si può tradurre con reparto, corsia, ma anche con tutela.
L’editore o la stessa autrice si son tutelati cambiando prontamente il nome.
Scrittori sotto falso nome
Scrittori sotto falso nome
Per vendere di più…
Un’altra scrittrice che ha avuto un successo fenomenale con il suo maghetto occhialuto è J.K. Rowling (le lettere puntate dei nomi devono avere un fascino particolare). Diritti di autore per i film, super vendite dei libri in tutte le edizioni, ma poi la serie è finita. Oh oh!
Ed ora? Si può andare avanti ed emulare il successo di Harry? Uhmmmm, non credo proprio.
Ci ha provato con “Il seggio vacante”, ma nisba, allora cosa si può fare?
Inventiamoci uno pseudonimo: Robert Galbraith!
Poi come per magia (sarà stato Harry?) questo pseudonimo viene scoperto (stupore!) e guarda caso “The Cuckoo’s Calling” ha iniziato a vendere, anzi, le vendite si sono impennate!
Lei che voleva rimanere nell’anonimato! Ma di chi è la colpa di codesto affronto? Chi si è permesso di svelare che Robert era Joanne? Che fellone!
Vista la disperata mossa di parlare di nuovo di Harry per un possibile ottavo libro sul maghetto. Per la serie dopo aver concluso libri e film cosa annuncia? Il ritorno! Praticamente un flop annunciato!
Ma quanto poteva essere disperata per fare quello che ha fatto? E’ difficile infatti, uscire dal successo di un personaggio, visto che ha fatto di lei una star!
Ora cosa potrà far si che i riflettori puntino su di lei? Lo pseudonimo ok, ma dura poco!
Narrativa
Perchè gli scrittori usano degli pseudomini?
Altri pseudonimi famosi?
Stephen King. Ebbene si, il maestro.
Voleva vedere se scrivendo con un nome falso vendeva allo stesso modo.
Ma dico io, Stephen è Stephen! Cambia il nome, ma come fa a cambiare il modo di scrivere? Impossibile!
Lui sa scrivere! Infatti fu un successo anche sotto il nome di Richard Bachman (uno tra tanti L’uomo in fuga).
Nome falso anche per la famosa Agatha Christie che voleva scrivere per una volta un romanzo strappa lacrime, romantico sulla scia autobiografica.
Il romanzo si intitola “Ritratto incompiuto” ed è firmato da Mary Westmacott (non so perché ma sembra smielato anche il nome).
Tra i tanti nomi famosi che hanno voluto provare l’ebrezza dello pseudonimo c’è anche Isaac Asimov che ha firmato un ciclo per ragazzi, Lucky Starr, col nome di Paul French e questo mi ricorda che anche uno scrittore nostrano firma libri per ragazzi con uno pseudonimo. Sto parlando di Carlo A. Martigli(autore de “999 L’ultimo custode”, “L’eretico”, “La congiura dei potenti”) che si firma con il nome di Johnny Rosso la collana Super brividi.
Che dire lo pseudonimo in certi casi fa successo, in altri non viene considerato, in altri ancora quando viene scoperto è come se non fosse successo nulla. Un nome (vero), nessun risultato sicuro, centomila nomi falsi.
Io cerco di investigare per scoprire chi si cela sotto lo pseudonimoma questo non mi fa cambiare parere nel caso in cui il libro sia illeggibile.


Articolo scritto per Subcity.it

http://subcity.it/ma-perche-gli-scrittori-usano-gli-pseudonimi/

martedì 24 febbraio 2015

I vizi capitali nelle letture: Superbia



La Superbia andò a cavallo e tornò a piedi!
Immaginate la botta che ha fatto la persona caduta dall'alto del suo cavallo quando qualcuno l'ha fatta tornare con i piedi per terra.
Questo vizio, al pari dell'invidia, può diventare una malattia. Sicuramente è pietoso vederlo nelle persone che credono di essere più in alto di altre, quando poi, anche queste, dovranno fare la stessa fine delle altre e cioè andare sottoterra!
Forse nessuno le ha avvisate, poverine! O, forse, credono di essere immortali!
Questo comportamento adottato da moltissimi individui può anche essere divertente però!Di certo le persone con più spirito, si divertono nel vedere certi poverini sgomitare per risultare più bravi, più competenti, più super di altri, senza avere i requisiti necessari per esserlo (nella maggior parte dei casi).
Le doti naturali, come l'umiltà, sono prerogativa di pochi!

"Non è con la superbia ma con l'umiltà che l'uomo si eleva a Dio e realizza pienamente l'amore" disse il Papa. E dovrebbero saperlo tutti i cattolici che si dichiarano attivi negli "affari di chiesa".
Son pochi i libri che citano il peccato capitale della Superbia, ma si riconoscono subito i personaggi di romanzi che coltivano questo vizio. 


Come , ad esempio, Waleran Bigod un personaggio della schiera degli antagonisti de "I Pilastri della terra" di Ken Follett (uno dei capolavori dello scrittore inglese, che si può anche vedere, grazie alla creazione di una mini serie televisiva, ben fatta). Gli altri erano Regan Hamleigh , Percy Hamleigh e William Hamleigh. La famiglia Hamleigh e il vescovo Bigod (affamato di potere che scala senza scrupoli) vorrebbero avere il potere di Dio sulla terra.
Da notare, sono uomini di chiesa, in senso generale, perché c'è chi frequenta la chiesa (la famiglia Hamleigh) e chi officia alle funzioni di chiesa (Bigod).
Seguendo le vicissitudini del trono lasciate da Enrico I morto senza eredi, gli Hamleigh e Bigod si comportano come delle banderuole tra i due litigiosi successori, Matilde (diretta discendente non riconosciuta dalla nobiltà) e Stefano (nipote del re defunto), solo per ottenere il potere che desiderano.
I Pilastri della Terra” s'ha da leggere sia per la bellezza delle descrizioni che Ken Follett rende vive nella mente del lettore sia per conoscere la fine schiacciante dei superbi. 

Un altro esempio di letteratura, che descrive i superbi (e le loro pene) è “La Divina Commedia” e più precisamente nei canti X, XI e XII del Purgatorio.
Camminano curvi sotto il peso di enormi massi da rotolare, mentre recitano il Pater Noster.
Visto che si ergevano al di sopra di tutti gli altri, ora son talmente curvi da non vedere chi passa accanto a loro.
Dante nel suo viaggio incontra Omberto Aldobrandeschi (nobile che porta ancora strascichi di Superbia), Oderisi da Gubbio (pittore miniaturista) e Provenzano Salvani (nobile condottiero e politico). La Superbia si esprime maggiormente in questi campi dove persone si affannano per emergere (anche senza giuste doti) e far proprio il potere, schiacciando gli altri.
L'esempio dato da “La Divina Commedia” è giusto per evidenziare l'effimero guadagno che comporta la Superbia, descritta dal Papa Gregorio I, detto Gregorio Magno “inanis gloria”, dove “inanis” significa (dal latino) “vana, inutile, sterile”.
Perché la Superbia è proprio questo, un vizio inutile che ti fa credere di conquistare il potere,in verità ti lascia l'illusione d'esso.


Il peccato della Superbia viene citato anche nel romanzo storico di Marcello Simoni, “L'abbazia dei cento peccati” (il primo di una nuova trilogia). Ad impersonare la Superbia ci pensa Facio di Malaspina, tanto assetato di potere da voler eguagliare una divinità. “Come insegna sant’Ambrogio, la concupiscenza della carne fu il primo passo verso la ribellione dell’intelletto. Fu la mente, nel dichiararsi indipendente dalle leggi divine, a compiere l’infausto peccato che condannò noi tutti alla misera condizione mortale. Il peccato della superbia!” dirà l'Abate Andrea dell'Abbazia di Pomposa tra le pagine del romanzo. 

La Superbia è descritta, da Sant'Agostino, come “l'origine di tutti i mali perché è la causa di tutti i peccati” ed è così. 
La Superbia va contro la ragione ed io mi chiedo “Ma perché un superbo ragiona anche?” Se davvero ragionasse potrebbe vedere fin da prima l'inutilità delle sue azioni volte alla superiorità, invece non lo fa, quindi la ragione non lo assiste perché non esiste in lui (uso lui per identificare il superbo, non per indicare il genere maschile, visto che la Superbia ha moltissime fan femminili tra le sue fila).

 Questo vizio decisamente brutto (che può contendersela con l'invidia), lo ritroviamo in molti romanzi storici, perché nel corso dei secoli molti son stati gli uomini e le donne che rincorrevano il potere, che volevano prendere il posto di Dio, senza riuscirvi e che, alla fine, cadevano miseramente. Si può sprofondare nella lettura di romanzi che allietano il passare del tempo e aumentano il livello culturale del lettore, evitando di sprofondare nell'abisso insano che provoca la Superbia svuotando l'individuo dell'umiltà che serve per vivere bene.


venerdì 13 febbraio 2015

Editori ingegnosi



Bella la sfida che si sono imposte alcune case editrici che, stampando libri di autori aderenti all'iniziativa, cercano dei messaggeri per distribuirli in giro per l'Italia.
Si devono distribuire libri a persone che non leggono anche a quelle che nell'arco dell'anno leggono due libri!
Con la speranza che inizino a comprare libri e a leggerli per conto proprio.
Forse questa trovata vuole dare una sorta di imprinting a chi non ha il coraggio di affrontare la lettura per proprio conto, guidandolo in questo mondo magico (il mondo della lettura)!
Se quelle persone che dicono "Non ho tempo per leggere" e poi si attaccano alla televisione spendendo mooolto tempo davanti ad un monitor freddo e inutile, seguissero l'iniziativa di #ioleggoperché, forse potrebbero capire cosa può dare un libro rispetto all'asettica scatola elettrica o elettronica.
Potete leggere dell'iniziativa direttamente sul sito di #ioleggoperché http://www.ioleggoperche.it/it/home/  senza ch'io ripeta saltando dei pezzi importanti.
Sul sito ci sono anche i libri che saranno distribuiti dai messaggeri, ci sono molti nomi importanti!
Spero solo che l'idea vi piaccia e non solo quella!
Buona lettura!





mercoledì 11 febbraio 2015

San Valentino in libri

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E dopo essere scampati all’ultima festa, quella di fine anno e alle conseguenti domande “Che fai a capodanno?” ecco che ci ritroviamo nella stessa identica situazione, con una simile domanda (cambia solo il tipo di “festa”) “Che fai a San Valentino?”.
Ebbene sì, è arrivata la festa tanto amata! Ma da chi poi?
Con essa si risveglia il mercato promozionale, la pubblicità, l’economia! Allora sotto con cioccolatini, orsacchiotti, peluches in generale (sembra che non ci siano mai stati in una vetrina di un negozio di giocattoli fino a quel momento), fiori, buoni, viaggi per due, Spa per due, cene per due, tutto per due, come se fino a quel fatidico 14 febbraio nessuna coppia poteva fare ciò che dovrebbe fare in quel giorno!
Naturalmente si dà da fare anche il settore editoriale. Visto che cerca di uscire dalla crisi semi profonda nella quale è caduto, cerca in tutti i modi di cogliere al volo l’occasione per ottenere buone vendite e non risparmia il giorno degli innamorati.
Solo che per questo periodo (per fortuna breve) vengono proposti romanzi d’amore. Quelli dai quali si scappa per non incappare in crisi mistiche dopo averli letti.
Sì, perché sono degli Harmony (libri che molti disprezzano e di nascosto leggono) più seri, maturi più impegnati.
Forse perché hanno la rilegatura rigida, una copertina sopra la stessa e perché non si comprano in edicola (come se quest’ultima fosse riservata solo per libri di categoria B).
In verità procurano le stesse crisi nelle lettrici che poi cercano il loro eroe, il loro prode cavaliere nella vita di tutti i giorni. Le vedi che sgranano gli occhi davanti ad un po’ di muscoli perché a queste lettrici sembra di trovarsi davanti al loro Marc, Stephen, David, Michael, Alan, Dante, Nikolai, Andreas (solo nomi altisonanti per certi personaggi per far levitare il pathos, l’eros e tutto il resto) e poi, puntualmente, rimangono deluse perché il loro personaggio non si incontra per strada.
Comunque i libri proposti dalle case editrici da regalare all’innamorata (solo se divoratrice di libri) si possono scegliere tra i generi Urban Fantasy, Paranormal Romance (che mischiano azione e amore o note più hard) e i classici romanzi rosa.
Son troppi da elencare, ma vi do un’idea sui titoli che ci sono in giro.
Uno splendido sbaglio di McGuire Jamie, ed. Garzanti libri
– Avvicinati. Connection Series di Karr Kim, ed. Newton Compton
– Cosa non farei per te di Van Dyken Rachel, ed. Nord
– Resta per sempre con me di Murphy Monica, ed. Newton Compton
Offerte e promozioni anche tra gli ebook.
Il silenzio in un batter d’ali di Tessa Sara, ed. Newton Compton
– London in love di Miller Melinda, ed. TRE60
– L’amore è un difetto meraviglioso di Simsion Graeme, ed. Longanesi
– Il sentiero dei profumi di Carboni Cristina, ed. Garzanti libri
– Ti fidi di me? di Lynn J., ed. Nord
– Il gusto proibito dello zenzero di Ford Jamie, ed. Garzanti libri
Naturalmente, sull’argomento amore ci sono anche tanti libri spirituali come: Il segreto del cuore di Ruediger Schache, ed. Macro edizioni; Imparare a innamorarsi di Sara Cattò, ed. Xenia; Lo Zen e l’arte di innamorarsi di Brenda Shoshanna, ed. Punto d’Incontro, e molti altri che fanno parte del genere spirituale/psicologico.
Leggendo tra gli altri consigliati mi son caduti gli occhi su:
Caro Scott, carissima Zelda, che racconta dello scambio di lettere d’amore tra Francis Scott e Zelda Fitzgerald. Il loro amore fatto di tormenti non era affatto superficiale.
- Ti amo così come sei. Storie di amore incondizionato dal mondo degli animali di Lisa Rokac, ed. Tea che ci racconta come amano gli animali dai quali si dovrebbe prendere esempio.
- Odisseo e le onde dell’anima di Roberto Fantini, ed. Graphe.it .
“Non commettere l’errore di chiamare desiderio di conquista il brivido della fuga”.
Questi sono solo alcuni esempi di editoria per innamorati, non posso citarli tutti perché non basterebbero tre pagine!
Non dimentichiamoci, inoltre, dei libri di poesie (in questo periodo potete trovare molte raccolte) di Federico Garcia Lorca, Gabriel Garcia Marquez, Fernando Pessoa,Eugenio Montale, Pablo Neruda, Nazim Hikmet e molti altri.
Per tutto il resto ci sono le storie Paranormal Romance e Urban Fantasy che vi attendono in libreria. Struggetevi nel leggere di bei vampiri o meravigliosi licantropi (o altre razze) e le loro avventure con umane e simili.
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A Napoli si organizza la Notte Bianca dei Libri collegata a La notte degli innamorati.
Librerie aperte giorno e notte per promuovere la cultura di qualsiasi genere essa sia.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli in accordo con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e il Premio Napoli, Un’Altra Galassia e A Voce Alta, presentano libri d’amore e letture con attorie autori. Non mancheranno concerti e spettacoli sparsi per la città.
Prima di concludere, vorrei ricordare che la festa degli innamorati ha una tradizione storica che risale al IV secolo, pare, in sostituzione della festa dei Lupercalia (festa romana in onore del dio Fauno con vittime e carnefici per portare avanti dei sacrifici in onore del dio, secondo una prima versione. Festa romana in onore dell’allattamento dei due gemelli Romolo e Remo da parte di una lupa partoriente, secondo altre versioni). La festa dedicata al Santo Valentino (decapitato nel periodo delle persecuzioni romane nei confronti dei cristiani) si celebra il 14 febbraio (giorno della decapitazione per ordine dell’imperatore Aureliano) e fu diffusa dai benedettini, primi tra i depositari della basilica legata al santo, tramite i loro monasteri sparsi tra l’Italia, la Francia e l’Inghilterra.
Si ricordano e si raccontano i suoi miracoli di riappacificazioni tra coppie litigiose.
Alla fine l’importante è ricordarsi che se state insieme a una persona, ogni giorno può essere San Valentino. Non si deve segnare una “festa” sul calendario per fare un regalo o per stupire e far felice la persona che avete vicino.


Articolo scritto per iltempolastoria.it


http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/san-valentino-in-libri/

martedì 10 febbraio 2015

Sulla strada giusta di Francesco Grandis




La copertina non è definitiva, ma il libro è finito e non vede l'ora di esser letto!

http://www.wanderingwil.com/inizia-la-prevendita-e-abbiamo-anche-un-titolo/

Questo è il link che vi riporta al sito di Francesco Grandis per avere notizie riguardo l'acquisto in prevendita del suo lavoro!

lunedì 9 febbraio 2015

Recensione: Revolution di Antonio Lanzetta


Inizio subito col dire che se non vi piace il genere fantastico/fantascientifico, allora è meglio non leggere il libro per poi criticarlo aspramente. Un libro, se deve ricevere critiche (costruttive), dev'essere anche capito!
Un lettore che di solito ha come compagni cartacei o elettronici, libri di un solo genere letterario, potrebbe giudicare in modo negativo il nuovo lavoro di Antonio Lanzetta che cresce di livello rispetto a Warrior.
Questo sfogo è rivolto a quanti leggono, o fingono di leggere, libri impegnati e giudicano negativamente il genere fantasy, fantascientifico e, addirittura, il romanzo storico (generi considerati minori da chi non è un vero lettore).
Se vi piace il genere, invece, deliziatevi con le parole dell'autore che, a parer mio (modesto sempre), porta il lettore ad aggirarsi tra gli ologrammi e le realtà virtuali di Sonho-1 come se fosse davvero lì con loro.
Alla fine tanto fantascientifico, questo libro, nemmeno è perché gli asserviti ci sono già nella nostra realtà. Son quelli che si alzano, si lavano, vanno a lavoro, “timbrano il cartellino”, finiscono e tornano a casa.
Son quelli che fanno le stesse cose ogni giorno!
Son quelli manipolati dalla casta, quelli “drogati” dalle pubblicità che lanciano l'amo per far raccogliere l'esca agli “asserviti”, appunto.
Per comprare cose belle devi lavorare duramente e spendere quasi tutto il tuo stipendio.
Praticamente è la stessa realtà che viviamo oggi con l'aggiunta di androidi (che dovrebbero essere il, non lontano, futuro dai film che ci propinano agli esperimenti che effettuano).


“I sogni erano cibo, i suoi sogni, i sogni di tutti gli uomini e le donne che erano entrati a Sonho-1 da cittadini ed erano rinati come qualcos'altro. Una nuova esistenza, la vita che avevano sempre sperato di condurre al sicuro dietro le mura della città, all'ombra dei grattacieli, passeggiando lungo strade d'oro, fissando il proprio riflesso nelle vetrine dei negozi. Lontano dalla paura, lontano dal ghetto. L'utopia aveva un prezzo.”


Sonho-1 è una meta ambita dagli asserviti che vogliono riscattare la loro vita meschina del ghetto, ma quel bel posto che sembra il paradiso (presentato in questo modo da chi vuole sfruttare gli umani) non è poi così tanto un sogno.
Una città blindata, una città che rende schiavi (ancora di più di quanto già non siano) gli asserviti e li riduce a larve.
Il sogno di Sue era evadere dal ghetto e seguire il sogno di Sonho-1. Aveva ricevuto una convocazione, ma non voleva andare da sola, non voleva che Tyler, il suo amico di sempre e non solo amico, restasse indietro.
La fatica, la voglia di evadere da una realtà grigia e pericolosa, inseguire un sogno e nel mentre scoprire di avere un potere nascosto, un potere che fa paura anche alla stessa Sue.
Hackerare il sistema per cercare di entrare. Da qui iniziano i guai.
Kain, un guerriero con le sue due lame affilate incrociate nella schiena che vivono con lui, perseguitato da ricordi sbiaditi del passato, spunta dall'ombra. Diventerà il compagno di viaggio dei ragazzi che cercano di entrare a Sonho-1.
Ma qualcuno li stava aspettando.
Sue forse credeva di vivere la classica vita da asservita che passava inosservata a molti, ma si sbagliava, ,molti occhi erano puntati su di lei.
Androidi, intelligenze artificiali, larve e poi lei, l'Hysia, la voce che si insinuava nel cervello e riusciva a manipolare le volontà, la cosa che riusciva a cambiare aspetto per soggiogare anche il più forte. Non aveva fatto i conti con la forza degli umani e mezzi umani che si ritrova davanti.



Antonio Lanzetta dona alla storia un crescendo di suspense che mantiene il lettore incollato fino all'ultima pagina (e non è facile come molti credono!).
Tra il primo libro, Warrior. La vendetta del guerriero (scritto un anno prima) e Revolution si nota la crescita nella scrittura dell'autore. Lo stile è più maturo in Revolution, ben curato nei minimi particolari, non lascia nulla in sospeso e non si affretta a concludere.
L'uscita nelle librerie è prevista per la fine di aprile 2015.
E voi? Siete pronti ad entrare nel futuro e lasciarvi condurre nella città di Sonho-1?



Trama:
A Sue Lin non sembra vero: ha appena ricevuto la Convocazione! Siamo sulla Terra, anno 2233, e l’umanità, che vive nell’ultima città del pianeta, è spaccata in due: da una parte gli asserviti, relegati nel ghetto e abbandonati al degrado, costretti a lavorare come schiavi per mantenere i cittadini, che vivono aldilà delle mura una vita di lusso sfrenato e ipertecnologico, sotto la direzione del Presidente Jons. Per poter diventare cittadini bisogna ricevere la rarissima convocazione e Sue, una delle tante ragazze del ghetto, ne sta stringendo una tra le mani. Sembra una fortuna incredibile, ma Sue non ha fatto i conti con il Destino che le farà sì perdere la sua grande opportunità, ma la costringerà a lottare per poter finalmente decidere le sorti della propria vita. In questa adrenalinica avventura che non vedrà un attimo di sosta e che la costringerà a rischiare la sua vita e quella di tutti quelli che ama, Sue sarà accompagnata da un variegato gruppo di alleati, tra cui Kain, una misteriosa sentinella che arriva dal passato e che sembra comparsa all'improvviso per combattere al suo fianco. Sue imparerà allora a capire che nel suo mondo non è tutto come sembra e che forse, con le sue gesta, potrà rivoluzionare il futuro dell’intero Pianeta Terra.




Titolo: Revolution
Autore: Antonio Lanzetta
Editore: La Corte edizioni








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