giovedì 15 gennaio 2015

L’editoria sposta i riflettori sui militari. Leggere diventa una guerra

CHRIS DAVID
1 gennaio giorno X per l’uscita al cinema del film: American Sniper. 
Molti, moltissimi aspettavano con impazienza questo film.
Quasi che aspettavano il capodanno solo per riempire le sale dei cinema sparsi per paesi e città.
La storia di Chris Kyle, il cecchino, o meglio il tiratore scelto, più letale della storia degli Stati Uniti d’America era già uscita in versione cartacea, ma solo poco tempo prima della versione cinematografica.
In tempi di crisi di lettura, figuriamoci se le persone pensavano bene di leggere prima il libro e poi di guardare il film!
In pochi lo hanno letto.
Effettivamente il tempo dall’uscita cartacea e alla traslazione visiva è stato breve, quindi poteva mettere in difficoltà i lettori. 
Da tempo si trovavano versioni cartacee in tedesco, inglese, francese e spagnolo, ma in italiano ancora nulla.
Il marketing vuole una pubblicità sfrenata e quindi, oltre al trailer del film mandato ripetutamente in televisione e nei programmi di cinema, serviva anche la versione tradotta del libro.
Naturalmente Clint Eastwood è un bravo attore e un bravo regista (anche con i suoi flop), ma poteva spendere qualche manciata di minuti in più per spiegare meno velocemente la vita di Chris Kyle in famiglia e la vita di Bombarda un compagno dello stesso Chris.
Nel film, come nel libro, si capisce che ci sono più reazioni e, naturalmente, diverse che si creano nello stato d’animo dei militari.
Il fratello di Chris che è sconvolto da ciò che ha visto e non vede l’ora di lasciare quel posto per tornare a casa, sotto gli occhi sconvolti di Kyle; i militari che svolgono le loro mansioni anche se preferirebbero essere altrove (ma loro hanno scelto quella carriera) e Chris che diviene un tutt’uno con la sua arma e col luogo dimenticandosi quasi la sua vita privata.
Sembra un film propagandistico (sento i commenti negativi da qui di coloro che si sono esaltati nel vedere il film o nel leggere il libro o nel fare entrambe le cose)!Comunque è un film che non ha saputo trasmettere a coloro che adesso si esaltano per il tipo di arma, per il mirino, per le uccisioni, il messaggio che, forse, è nascosto (fin troppo bene) tra le scene che si susseguono nel film o tra le stesse pagine del libro.
Le reazioni dei militari bene o male si conoscono ormai, visto le voci fuoricampo che raccontano e filmano ciò che succede, cosa devono fare si può intuire, ma viverlo davvero è tutt’altra cosa.
Credo (non serve il dubbio in effetti, perché i fan ci sono già) che siano già nati dei seguaci di Chris solo per aver visto ciò che faceva o per come tirava indietro il grilletto mentre faceva fuoco su una persona definendola pura “poesia” (eh si, per alcuni è poesia!). 
Ho notato in molte persone che c’è un tifo da stadio nei suoi confronti ed inoltre ho notato che molti vorrebbero emularlo, non necessariamente diventando militari, ma andando ad esercitarsi in poligoni privati.
La prima scena comunque, quando deve decidere se uccidere o no un bimbo, la stessa che si vede nel trailer, non dovrebbe produrre questa grande esaltazione.
Si può dire “fa parte del gioco” il problema è che non è un gioco. Sei un tiratore scelto e devi tirare i proiettili addosso a persone non a sagome!
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Non capisco davvero tutta questa esaltazione!
In questo periodo difficile dove una parola può esser intesa come detta per razzismo o per vendetta, mandare in programmazione un film del genere può generare solo pensieri non dettati dalla ragione.
Ma sulla riga di American Sniper è uscito (in contemporanea o poco prima) nelle librerie anche Io sono un’arma del marine (dei corpi speciali FastCo = Fleet Antiterrorism Security Team Company) David Tell (pseudonimo del vero nome del marine).
Naturalmente il libro ha venduto tantissimo, infatti viene ristampato. Ora la moda porta a comprare e quindi a leggere questi libri.
Faranno un film anche con il libro scritto da David Tell? Forse però devono cambiare il titolo perché leggendo il titolo del libro mi viene in mente Io sono leggenda.
David è un killer e sente la classica scossa elettrica quando uccide la prima volta.
Ebbene sono curiosa e leggerò il libro che ha scritto il marine, il libro di Chris ce l’ho e sto andando avanti con la lettura (il film, invece, l’ho già visto), ma credo che ragionerò sulle parole scritte tra quelle pagine e non mi farò fuorviare da vari propagandismi o da esaltazioni inutili.


Articolo scritto per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/leditoria-sposta-i-riflettori-sui-militari-leggere-diventa-una-guerra/

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