martedì 22 aprile 2014

Emergendo dai fuochi di battaglie tra regni di fantasiose creature: il Fantasy di Licia Troisi.

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Una bambina
[…] è il più piccolo e sperduto paese del Mondo Emerso. Posto a ovest, è chiuso da un lato dal Saar, il Grande Fiume, e dall’altro è minacciato dalla Grande Terra. Non vi è punto da cui non si veda l’altissima torre della Rocca, dimora del Tiranno. Essa incombe come un’oscura minaccia sulla vita di tutti gli abitanti della zona. Ricorda a ciascuno che non v’è luogo dove il Tiranno non possa giungere. Il regno tuttavia è ancora parzialmente libero.
Relazione annuale del Consiglio dei Maghi, frammento.
Così inizia il primo libro delle Cronache del Mondo Emerso. Nihal della terra del vento, opera della scrittrice fantasy Licia Troisi che ho intervistato per entrare, per curiosare e per capire di più questo mondo, che sembra relegato in un angolo dagli altri generi letterari. Un genere ricco di creatività.
Cosa ne pensi del Paranormal Romance e all’Urban Fantasy (nuove denominazioni per generi misti già esistenti)?
«Non sono mai stata granché brava con le definizioni e i generi; semplicemente, sono problemi che non mi sono mai posta, e che credo riguardino di più editori e librai. Per altro, sono abituata a giudicare i libri per la loro qualità e la loro capacità di appassionarmi, più che per il genere di appartenenza. Insomma, non ho un giudizio specifico sul genere in toto; nel complesso, posso dire che l’ambientazione Urban Fantasy mi intriga parecchio, in parte l’ho anche frequentata. Il paranormal mi interessa finché la componente romantica non è troppo evidente, per una semplice questione di gusti personali».
Sono assolutamente d’accordo. Effettivamente un paranormal romance non può diventare un Harmony!!!
Una fisica con specializzazione in astrofisica che scrive Fantasy. Forse il fatto di viaggiare con la fantasia ti ha portato a studiare l’universo? E com’è nata la passione per la scrittura?
«Ho sempre percepito la scrittura e la fisica come due mie passioni che scorrono per lo più parallele e a volte hanno dei punti di contatto, ma che di certo non sono in contrapposizione. Non posso neppure dire che l’una sia la conseguenza dell’altra. Semplicemente, sono una persona appassionata, con moltissimi interessi. La scrittura ho iniziato a frequentarla non appena ho imparato a leggere, è stata per me una naturale conseguenza dell’ascoltare storie, come se sentirle e raccontarle facessero un po’ parte dello stesso processo».
“Non si poteva dire che rispondesse ai canoni tipici della bellezza, ma tutta la sua figura emanava fascino. Sotto le lunghe ciglia i suoi occhi viola avevano uno sguardo fiero. Era sottile come un giunco, ma aveva anche curve sinuose. Il modo in cui si muoveva in combattimento incantava chi la guardava. E poi, eccezion fatta per il suo maestro, che era l’unico con cui parlasse, era fredda come il ghiaccio“.
(Descrizione di Nihal)
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Oggi come oggi l’editoria è messa in serio pericolo dalla poca voglia di leggere. La cultura in Italia versa nel degrado. Tu cosa ne pensi?
«Che non si fa abbastanza per sostenere la cultura. Del resto, ormai è passata l’idea che l’ignoranza sia portatrice di un qualche valore, e che per certi versi possa superare anche la conoscenza. Al contempo, si è affermata l’idea che l’intellettuale sia uno che non è a contatto con la pancia della gente, che non capisce e che è un privilegiato. In un contesto del genere è ovvio che non si legga più, non si vada più a teatro, non si apprezzi più la bellezza. Secondo me occorrerebbe mettere di nuovo al centro il divertimento: spiegare ai ragazzi, ad esempio, che leggere è prima di tutto un piacere, che è una cosa bella e persino divertente. Ho invece l’impressione che anche gli intellettuali si chiudano molto nella loro torre d’avorio, insistendo su quest’idea che la cultura è roba per pochi eletti, e che se le masse l’apprezzano, allora non è cultura. La trovo una tecnica suicida e che ha avuto esiti nefasti sulla società».
Le Cronache del mondo emerso hanno avuto un gran bel successo. Secondo te, i lettori vogliono uscire fuori dalla vita reale e vivere queste avventure?
«Non lo so. Qualcuno di sicuro si. Del resto, si legge per tantissime ragioni diverse. Ci sono però anche quelli che coi miei libri hanno imparato il piacere della lettura, o che ne hanno tratto qualche riflessione che è stata utile anche nella loro vita di tutti i giorni. Leggere fantasy non significa necessariamente aver voglia di evadere».
“La paura è un’amica pericolosa: devi imparare a controllarla, ad ascoltare quello che ti dice. Se ci riesci ti aiuterà a fare bene il tuo dovere. Se lasci che sia lei a dominarti, ti porterà alla fossa”.
Quanto c’è di reale nelle avventure che scrivi? Ed il reale ti fa essere sempre originale?
«Molto. Sono convinta che tutti i libri finiscano per essere autobiografici, nel senso che parlano necessariamente della visione del mondo che ha chi li ha scritti. Nei miei a volte sono finiti anche episodi che mi sono realmente accaduti, oltre ovviamente a riflessioni di vario genere che ho fatto nella mia vita. Circa l’originalità, anche qui, non saprei, dovrebbero rispondere i miei lettori: ho sempre cercato l’originalità del punto di vista, la capacità di parlare di cose vecchie con parole nuove, e da nuovi punti di vista. Se ci sia riuscita o meno, però, non sono in grado di dirlo».
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Secondo te, danno la giusta importanza al genere Fantasy?
«No. Viene considerato un genere minore, roba per bambini e di scarsa qualità. Secondo me non si può generalizzare, al solito. Ogni opera andrebbe giudicata per sé, e non per il genere di appartenenza. Io, peraltro, non sputerei su un genere che oggi per i giovani rappresenta la porta d’accesso al mondo della lettura».
L’ultimo libro pubblicato è Il Sacrificio che fa parte della saga de I regni di Nashira. Visto che è una tetralogia manca l’ultimo libro e poi? Ci allieterai con una nuova saga?
«Non lo so, è un po’ presto per dirlo. Di sicuro ci dovrebbero essere gli altri libri della serie Pandora, in uscita a maggio, e, prima, un libro che ho da poco finito di scrivere in prima stesura. Dopo, francamente, ancora non so».
Puoi darmi le definizioni di Tempo, Storia e Creatività?
«Il Tempo è vita. Viviamo in una dimensione temporale, alimenta la nostra vita e allo stesso tempo ci avvicina alla morte.
La Storia la prendo nel senso di narrazione, che è la cosa a me più vicina: una Storia è un modo per decodificare la vita, apprenderla, e al tempo stesso lasciare traccia di noi. Raccontare una storia è uno dei gesti più antichi e seminali. Per quel che riguarda la Creatività, è ciò che ci avvicina a Dio. Proprio ieri pensavo che quando nella Bibbia si dice che l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, forse ci si riferisce proprio a questo: l’uomo ha la capacità di creare, unico tra tutti gli animali. Al contempo, la Creatività è mistero: viene quando vuole, c’è chi ce l’ha particolarmente sviluppata e chi no, si può stimolare ma non forzare, e, soprattutto, non si sa quale ne sia la fonte».
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Le Cronache del Mondo Emerso (trilogia), Le Guerre del Mondo Emerso (trilogia), Le Leggende del Mondo Emerso (trilogia), Le Creature del Mondo Emerso (un libro); La ragazza drago (saga); Nashira: I regni di Nashira (due libri); I Dannati di Malva; Sul sito della Troisi (www.liciatroisi.it) potrete trovare degli estratti e racconti letti dalla scrittrice in vari eventi!
A maggio uscirà Pandora, una nuova saga, “un fantasy ambientato, almeno per il primo libro, a Roma” questo accenna la Troisi sul suo blog, non ci resta che attendere l’uscita del libro per acquistarlo e leggerlo tutto d’un fiato, come succede con gli altri suoi libri!
Pam è una ragazza molto timida, corazzata da un look molto dark. Ogni giorno cerca di sopravvivere tra i compagni di classe che la punzecchiano e la infastidiscono prendendola in giro ad ogni occasione rendendole la vita davvero insopportabile. Sam è l’ultimo della classe e il primo a non sopportare di esserlo. Ma a volte la vita è esattamente il contrario di come vorresti. Sam vive in un tristissimo bilocale di un palazzone nella periferia romana e deve fare i conti con una madre troppo assillante. I destini di Pam e Sam si incrociano in una notte, e non poteva che essere la notte di Halloween. Perché quella notte un antico rito aspettava di compiersi su uno stradone di periferia per unire per sempre le loro vite: da quel momento, nulla sarà più come prima. Nonostante la distanza abissale che li separa, Sam e Pam sono costretti a unirsi per vincere la battaglia epica contro gli angeli della morte che sono stati liberati sulla terra… Ma un ragazzo confuso come Sam e una ragazza inquieta come Pam riusciranno a sfidare il demone mortifero Mashbir che ha già deciso di possederli?


Intervista fatta per il sito iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/interviste/emergendo-dai-fuochi-di-battaglie-tra-regni-di-fantasiose-creature-il-fantasy-di-licia-troisi-2/

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