martedì 25 marzo 2014

Il Tempo La Storia intervista Roberto Ferrari di Radio Deejay: Bella storia!

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Intervistare Roberto Ferrari ti dà energia, la carica giusta perché è un vulcano sempre attivo, una miniera di idee che non si esaurisce mai. E’ divertente parlare e scherzare con un pezzo di storia (non per l’età, assolutamente, anzi, credo che l’età che avanza si sia congedata anticipatamente con lui) di Radio Deejay, conduttore dal 1989 di diverse trasmissioni. Oggi Roberto Ferrari lo troviamo tutti i giorni in onda con “Ciao Belli” affiancato da Dj Angelo. Lo ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e per la bella intervista che abbiamo realizzato per i nostri lettori giovani e creAttivi!
Com’è nata in te la passione per la radio e come hai reagito agli eventuali rifiuti che ti si son presentati davanti?
La passione per la radio l’ho avuta fin da piccolo quando realizzai un trasmettitore FM in casa, da perito elettronico quale ero, che naturalmente trasmetteva con bassa frequenza ed aveva pochissimi utenti, le persone del palazzo. Avevo la radio nel sangue e sono stato fortunato perché non ho incontrato degli ostacoli come dei rifiuti. Ero molto determinato e lo sono tuttora.
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Anche se il vero sogno nel cassetto di Roberto era diventare un astronauta e viaggiare nello spazio. Per questo motivo ha scritto anche un libro: Volevo essere Yuri Gagarin (e invece ho fatto il dj).
Cosa significa fare radio ai tempi del social?
I tempi sono cambiati e continuano a cambiare. Ricordo quando gli ascolti dei programmi televisivi più seguiti, con conduttori storici, erano quindici milioni. Oggigiorno non ci son più questi ascolti perché c’è dispersione tra televisione, radio e internet. Inoltre il web riesce a creare programmi con poche spese e con alti guadagni.
La radio nel web funziona di più della radio tradizionale?
La radio tradizionale si ascolta anche in macchina quindi è più seguita perché ti accompagna sempre. Ad esempio quando vai a lavoro o quando devi girare per lavoro o quando torni a casa e magari rimani in fila nel traffico.
Cosa si deve fare per essere sempre originali e competitivi?
Bisogna aggiornarsi su tutto, come faccio io. Mi tengo informato su ogni nuova tendenza che trovo nel web e dalla quale traggo spunto. Poi punto sui giovani energici, frizzanti che sono il futuro.
Naturalmente per Roberto conta anche l’esperienza perché i giovani, quelli creativi, sono esplosivi, ma non hanno la stessa conoscenza accumulata da anni di gavetta immagazzinate dallo stesso Roberto.
Secondo te la radio è cultura? E come fa cultura?
E’ cultura che viaggia sempre con te. E’ informazione che puoi sentire ovunque. Perché ovunque c’è una radio al contrario di una televisione. A me piace ascoltare la radio con le sue notizie, mentre sono in macchina e ascolto tranquillamente anche altre radio, non solo Radio Deejay.
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Tu hai creato un tuo social. Cos’ha di diverso dagli altri social?
Volevo creare una web tv, ma siccome era complicato allora ho racchiuso il mio progetto in un social. Volevo un canale tutto mio, un canale che non mi obblighi a rispettare determinati comandi che vengono da chi non è in mezzo alla gente. Io voglio il giudizio della gente, perché voglio sapere ciò che piace davvero e cosa c’è che non va, voglio le opinioni degli ascoltatori che, in radio, sono subitanee, ti accorgi subito di cosa va bene e cosa non va bene, mentre in tv no, ad esempio.
Televisione, Radio, Internet. Qual è la tua visione futura? Cosa resisterà?
Resta la radio e resta internet, naturalmente! La tv scomparirà perché non sta al passo degli altri due. Inoltre la maggior parte dei programmi televisivi sono registrati e non colgono la spontaneità che invece c’è in radio. In radio ci sei tu e quello che ti ascolta. La tv invece è finta. Io la tv la guardo poco, magari la uso come sottofondo mentre sto sul mio social.
La radio è anche sui telefonini. Vedere la tv su uno smartphone è complicato perché hai uno schermo piccolo, invece puoi tranquillamente ascoltare la radio, ad esempio, con la app di Radio Deejay.
Dammi una definizione di Tempo, di Storia e di Creatività
Il tempo è una costante che avanza e che non torna indietro.
La storia… eh la storia… Bella storia!
Scherzi a parte, la storia mi piace, andavo bene in storia, anche in geografia!
Mi piace conoscere il passato, guardare indietro quando non c’era tutto ciò che abbiamo oggi.
La storia è poter andare nel passato mentre si vive il presente.
La creatività è la fase della vita che ti permette di produrre delle cose originali.


Intervista fatta per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/interviste/il-tempo-la-storia-intervista-roberto-ferrari-di-radio-deejay-bella-storia/

lunedì 24 marzo 2014

Books News

Finalmente l'ultimo capitolo della trilogia di Paul Hoffman è nelle mie mani!
Dopo La mano sinistra di Dio e Le quattro cose ultime, Il battito delle sue ali.




Con Hoffman ho riportato a casa, grazie al consiglio di un mio amico libraio, anche un noir scritto a dieci mani!
Una novità che sto già leggendo e che, per ora, mi piace molto!








Colori della natura



24/03/2014

venerdì 21 marzo 2014

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi 20 anni fa



Esecuzione o agguato?
Sembra agguato perché Ilaria voleva svelare al TG gli sporchi piani segreti di Stato!

Ben arrivata primavera!


La "Primavera" di Antonio Vivaldi è un concerto in Mi maggiore per violino, archi e clavicembalo.
 I tre movimenti di cui consta la Primavera descrivono tre momenti della stagione: il canto degli uccelli (
allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro). Il violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole, il latrato del suo fedele cane, mentre i restanti violini le foglie fruscianti.
https://www.youtube.com/watch?v=x9ueIu8O7_4

La primavera in musica e in arte con la rappresentazione di Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi.




GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA 2014


Fleurs du mal


Tout entière
Le Démon, dans ma chambre haute 
Ce matin est venu me voir, 
Et, tâchant à me prendre en faute 
me dit: «Je voudrais bien savoir
Parmi toutes les belles choses
Dont est fait son incanto,
parmi les objets noirs ou rose
Qui figlio composent corps charmant,
Quel est le plus doux »- Ô mon âme.!
Tu répondis à l'Abhorré:
«Puisqu'en Elle tout est dictame
Rien ne peut être préféré.
Lorsque me tout Ravit, j'ignore
Si quelque ha scelto me séduit.
Elle éblouit comme l'Aurore
Et console comme la Nuit;
Et l'harmonie est trop exquise,
Qui gouverne tout son beau corps,
Pour que l'impuissante analizzare
En notare les nombreux accordi.
Ô Métamorphose Mystique 
de tous mes sens en un fondus! 
Son haleine fait la musique, 
Comme sa voix fait le parfum! »

giovedì 20 marzo 2014

The owl


Katherine Howe: La casa di velluto e cristallo





Tra il 1900 e il 1917 l'energica ondata di riforme, avvenuta negli anni delle amministrazioni Roosevelt, Taft e Wilson, si dirigeva verso il miglioramento delle condizioni di lavoro, quello minorile soprattutto, il problema degli alloggi e della salute pubblica, e interveniva contro la povertà, il vizio e il crimine.
 In quel periodo la tutela sociale si concentrò soprattutto sui soggetti deboli o dipendenti, ovvero donne e bambini. In questi anni, infatti, si svilupparono anche i movimenti femminili per il suffragio universale e nascevano istituiti e organismi dedicati alla tutela dell’infanzia.
Anche se il sostegno rivolto alle donne mirava ad assicurare il ruolo di madre e moglie e non evidenziava il loro ruolo nella società.

Eulah sottolinerava l'importanza di dare il diritto di voto alle donne e combatteva per questo nelle varie associazioni.
Eulah era una riformista in una casa dove vigeva l'etichetta, il perbenismo. Eulah era diversa, diceva quello che pensava e si comportava naturalmente, odiava fingere.
Sua sorella Sibyl invece rispettava l'educazione del tempo e non riusciva ad uscire fuori dal quel conformismo.
L'incarnazione del formalismo era la loro madre Helen Allston secondo la quale tutto doveva essere perfetto. Lei che portò sua figlia in crociera sul Titanic per conoscere qualche giovanotto di buona famiglia e sigillare un accordo di fidanzamento che doveva necessariamente scaturire in matrimonio. Helen che aveva fallito con Sibyl, che purtroppo aveva superato l'età dell'ingresso in società senza ottenere matrimonio con un giovane rampollo.
Benton Derby il suo promesso, ma un equivoco, svelato dopo molto tempo, aveva impedito loro di fidanzarsi e sposarsi come avrebbe voluto Helen.
La tragedia del Titanic riportò tutto alla realtà.
Helen e Eulah morirono su quella nave.
Sibyl, Harley e Lan Allston (padre di Eulah, Sibyl e Harley, nonché marito di Helen) rimasero soli in quella casa di Beacon Street.
Per rimanere vicino, per modo di dire, alla madre e alla sorella, Sibyl aveva iniziato a frequentare la casa della signora Dee, una medium.
Ma quello che vedeva in quella casa non era verità, lei aveva molto più potere di quella signora.
Grazie a Dovie, un'attrice senza fama che diventò la ragazza di Harley, riuscì a scoprire i suoi poteri.
E scoprì anche che il padre aveva il peso degli eventi su di lui e che conviveva con esso da una sessantina d'anni ormai.
In un equilibrio forzato pareva andare avanti la famiglia Allston fino a quando il 9 marzo del 1915, un U-Boot tedesco affondò il Lusitania, una nave che trasportava civili e che navigava verso l'Europa anche se era stata informata degli attacchi dei sottomarini tedeschi.
Questa tragedia riporta in auge il patriottismo americano. I giovani spingono per entrare in guerra, dopo quel massacro gratuito e l'America entra in guerra accettando tra le fila dell'esercito anche i volontari.
Tra questi c'è il fratello di Sibyl che decide di partire lasciando la ragazza in lacrime e la sorella affranta. Con lui partì anche Benton, l'amore di Sibyl.
Ma oltre alla tristezza questo libro nasconde altre sorprese che non sto qui a scrivere perché altrimenti svelerei tutto.
Rispetto a Le figlie del libro perduto, questo libro è scritto con parole ridondanti nel pieno rispetto della società dell'epoca.
Ma la scrittrice ha dovuto necessariamente scrivere un libro più abbondante perché racchiude la storia di un'epoca, la storia del Titanic e del Lusitania, nonché della prima guerra mondiale.
Inoltre non perde mai il suo contatto con l'occultismo e non dimentica il legame con Salem.


martedì 18 marzo 2014

Lupi e Orsi nel mirino dei bracconieri!







Mi fa ridere leggere su giornali importanti gli appelli per salvare i lupi e gli orsi abruzzesi!
Cosa credete che i politici (che nel frattempo vanno in giro con i nostri soldi) possano interessarsi a questi animali che sono onore e vanto della Regione Abruzzo?
Forse a qualcuno suoneranno strane queste parole, ma effettivamente questi animali sono "pericolosi" solo se il cibo scarseggia e questo succede solo in caso di nevicate super abbondanti. 
Ma, forse, la maggior parte delle menti deviate non capisce che si può ovviare a questo problema, lasciando del cibo per questi animali, solo nei periodi duri (possibilmente non avvelenato)!
Coma hanno diritto di vivere certi umani scarto della società, hanno diritto di vivere questi splendidi e intelligenti animali!
L'uomo è nemico della natura, ormai è assodato, ma il problema è che l'uomo è un ospite della natura, di madre terra e degli stessi animali che popolano la terra prima di lui!
Anziché sparare e avvelenare questi animali, si può convivere con essi, rispettandoli, rispettando il loro territorio, entrando in punta di piedi e silenziosamente, aiutandoli in periodi di magra (che non durano una vita!).
Si sprecano moltissimi soldi per inutili idiozie, penso si possano spendere pochi euro (tutti insieme) per aiutare questi animali a passare il momento difficile, evitando che possano aggredire pecore e galline!
Chi ha intelligenza e dignità è destinato a soccombere di fronte agli ignoranti che mandano in frantumi la civiltà!
E, nel frattempo, le guardie forestali dove sono?
Il Parco è grande?Allora assumete più personale che non si perda per strada!!!










mercoledì 12 marzo 2014

Manipolazione, consumismo e globalizzazione: Il Tempo La Storia intervista Angel Boligán

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Angel Boligán vicino ad un disegno di un giovane vignettista iraniano che segue le sue orme.
Nato a San Antonio de los Baños, La Habana, Cuba, residente in Messico dal 1992, caricaturista, illustratore e fumettista, fedele alla realtà, ha ottenuto 139 premi e menzioni internazionali. Umile e instancabile difende la sua terra natale anche se vive da 21 anni in Messico. Ho letto in un sito che le vignette di Boligán vengono definite inquietanti. Io credo che descrivere come effettivamente le persone trascorrono il loro tempo facendosi tentare dai mali della società che son assolutamente reali, non è inquietante, ma veritiero. 
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Anche perché la società è malata. Evidentemente la verità fa paura. Boligán rappresenta la realtà con acuta precisione nelle sue vignette, che non sono mai banali. Definito anche pessimista, io lo vedo come un vero realista. Chi non vuole riconoscere e vedere com’è diventato veramente il mondo tangibile, annega nella finzione. Lo ringrazio tantissimo per questa intervista che mi ha rilasciato, visto che è una persona modesta e riservata e che rilascia poche interviste.
Cosa ne pensa di questi giudizi affrettati dato che colui che ha scritto l’articolo non la conosce?
Io sono un disegnatore sociale, radicato nella realtà dove cerco solo di evidenziare attraverso la linea e l’umorismo del contesto che ci circonda, la manipolazione, il consumismo, la globalizzazione. Questi sono dei temi ricorrenti nel mio lavoro, se l’insieme di molti dei miei lavori può dare la sensazione semplicemente inquietante e pessimistico è solo un punto di vista, io penso che possa essere anche molto realistico!
Per Lei qual è il significato di queste vignette? Cosa vuole esprimere?
Con i miei disegni non detto sentenze, produco solamente e mostro il mondo in cui viviamo con l’intenzione di ottenere un sorriso, ma soprattutto una riflessione nello spettatore che è colui che determina il giudizio finale.
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Cosa pensa della cultura ?
Nella cultura ci sono le nostre radici, ci unisce, ci arricchisce e ci fa capire e godere i nostri simili e la vita stessa.
Cosa pensa delle persone che preferiscono la televisione alla cultura (arte, libri .. )?
I mezzi di comunicazione di massa, come la televisione sono diventati un nuovo cavallo di Troia all’interno delle nostre case, uno strumento potente per cercare di ingannare e manipolare le nostre decisioni politiche, culturali, di consumo, ecc… Nella cultura, nei libri, nell’arte in generale c’è il percorso del vero godimento e della verità.
Cosa sono, per Lei, il Tempo, la Storia e la Creatività?
La nostra Storia è stata scritta e basata principalmente sulla Creatività dell’uomo, nel bene e nel male siamo arrivati fino a questo punto. Non perdiamo di vista i nuovi creativi. La massa ha paura della verità perché si fa condizionare da falsi idoli.
Intervista a cura di Marianna Di Felice

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Intervista fatta per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/interviste/manipolazione-consumismo-e-globalizzazione-il-tempo-la-storia-intervista-angel-boligan/

martedì 4 marzo 2014

Quando il cibo ispira un'opera...



Persistenza della memoria, Salvador Dalì, 1931

Grazie alla mollezza (o morbidezza o flaccidità) del formaggio Camembert che diede l'ispirazione degli orologi molli sul paesaggio, già dipinto, di Port Lligat.

domenica 2 marzo 2014

Un autore, più generi...







Appassionato di fantasy e di storia romana, ha anche un lato più oscuro, che lo porta a scrivere romanzi horror per ragazzi...chi è? Johnny Rosso pseudonimo di Carlo A. Martigli.




Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10202649129061541&set=p.10202649129061541&type=1&theater

Alejandro Jodorowsky


Da vedere!!!



La visione di questo film è guidata dalla curiosità



Di importanza storica!



In onore del cartone che vedevo da piccola!!!



Da vedere assolutamente



Leonardo Di Caprio da Oscar si deve vedere assolutamente!!!
Spero sia la volta buona per lui!



Solo effetti speciali?Oppure no?!?


Non è che Tom Hanks nei panni di Disney mi faccia impazzire, ma il film mi incuriosisce


Devo vedere se Matt Damon si comporta come ne Salvate il soldato Ryan

Estemporanea



... Ieri sera nel cesso della geniale (e bellissima) libreria "Gogol & Company" di Milano ho trovato una selezione di libri che non poteva proprio essere sistemata altrove.
Ma ve l'immaginate la potenzialità di questa cosa?
«Scusi, il libro di Giuliano Sangiorgi dove lo trovo?»
«In fondo a destra».

Applaudo, siete grandi.


Applaudo anch'io insieme al ragazzo che ha fatto questa foto!!!

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201915968957223&set=a.1131122034613.2020958.1124103611&type=1&relevant_count=1

Bukowsky docet



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