martedì 4 febbraio 2014

Criticare sempre e comunque!

Ho inviato copie del mio manoscritto, ma non ho ricevuto risposta”….
E dopo queste affermazioni in molti si scatenano nel dire che evidentemente questo scrittore in erba è stato rifiutato perché il suo manoscritto faceva pena!
perché-non-possiamo-dirci-scrittori-scrittura

Ma avete letto quel racconto o quel romanzo per giudicare il lavoro o la persona?
Sapete che non si può e non si deve giudicare?
Sapete, inoltre, che molti manoscritti rifiutati sono usati dalle stesse case editrici e appioppati ad autori famosi?
Allora perché parlate senza senso?
Forse perché si critica e si giudica per il solo gusto di farlo oppure perché la pressione interna, a forza di reprimere rabbia e invidia, è talmente forte che ci si sfoga con perfetti sconosciuti!
Capisco quando la presa in giro prende di mira ragazzi e ragazze o adulti, che non vedono l’ora di diventare “scrittori”, ma purtroppo, non sanno scrivere seguendo le regole grammaticali tipiche della lingua italiana (esempio “ce stato”… Sacrilegio!), ma vi faccio presente che nel libro di Alice Munro edito da Einaudi, La vista da Castle Rock, a pagina 38, c’è l’obbrobrio citato sopra e a pagina 33, riporto testualmente, “Sin dal principio ha pensato che fossero gente stramba..” errori gravissimi che un editor non dovrebbe fare.
Questa gente che ha il compito di correggere i lavori altrui è intoccabile? Esonerata da critiche?
Si possono prendere di mira solo autori in erba? E se tra di essi ci fossero autori validi?
Avete mai pensato a questa possibilità? Oppure la vostra acidità vi fa criticare tutto e tutti a prescindere dalle loro qualità?
Voglio dare un consiglio ai probabili scrittori, comprate e leggete La via dell’artista che tira fuori la creatività in ognuno di noi. L’autrice, Julia Cameron, è convinta che la creatività è in ogni persona, ma viene ostacolata sia da noi stessi che dagli altri.
Per scoprire se voi siete creativi, comprate il libro e studiatelo (nel vero senso della parola perché non è un romanzo, è un vero e proprio studio).
Certo che se volete pubblicare in Italia, tanta fantasia non serve. Osservate le classifiche per vedere cosa piace agli italiani.

critics

Autori privi di creatività, di genialità, di originalità, sono solo furbi perché hanno capito
cosa attira e nelle vetrine delle librerie vedrete sempre e solo i loro libri commerciali.

Tra di essi si nascondono libri validi, ma son pochi!
Scrivere del Graal e di Dante non è originale, eppure molte persone hanno comprato i loro libri (che hanno anche un prezzo alto) per leggere le solite cose (quest’anno il primo ha avuto più successo del secondo. Evidentemente questi lettori non hanno voglia di pagare 25 euro per argomenti ormai triti, ma 19,60 si!); a seguire il boom dei libri sui vampiri, sui licantropi, sugli zombie (mancavano all’appello da tempo, dal video di Michael Jackson, Thriller); come non ricordare il boom dei libri erotici, si son scatenati a scrivere nuovi modi per eccitare il lettore, hanno inventato l’impossibile, hanno saturato quel mondo (tra un po’ reinventano il Kamasutra); per non parlare poi del fantasy classico (fate, draghi, elfi…).
Questi autori, purtroppo, non son stati rifiutati, ma pubblicati.
Non c’è giustizia.
E’ normale poi che, al grido di battaglia “Ormai scrivono tutti”, molte persone tentano la carriera di scrittore.
Tra questi sicuramente ci sono dei validi manoscritti, allora perché rifiutarli e criticarli?
Forse perché scrivono meglio di chi ha già pubblicato (e l’invidia fa scatenare la cattiveria quando lo scrittore che ha pubblicato si vede superare da un perfetto sconosciuto?) oppure perché non hanno la classica raccomandazione italiana?
Ricordo che moltissimi autori italiani e stranieri si son visti rifiutare opere diventate poi famose, capisaldi della letteratura.
Agatha ChristieAgatha Christie ha passato quattro anni a pregare gli editori per far pubblicare il suoi gialli; l’autore deLe cronache di Narnia ha ottenuto più di 800 bocciature prima di vendere un libro;Rudyard Kipling, autore de Il libro della giungla, fu scartato con questo commento “Mi dispiace Mr. Kipling, ma non sa usare la lingua inglese”; Camilleri ha dovuto aspettare 10 anni prima che Il corso delle cose venisse pubblicato; fu rifiutato anche Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di LampedusaSe questo è un uomo di Primo Levi rifiutato dalla casa editrice Einaudi per colpa dell’editor Cesare Pavese e ancora Stephen King con Carrie, Vladimir Nabokov con Lolita, Herman Melville con Moby Dick.
Un rifiuto ritrattato quello della Meyer di Twilight. In quel caso il rifiuto c’era tutto!!!
Guardando ai rifiuti dei grandi (veramente grandi) della letteratura italiana e straniera, gli autori sconosciuti che valgono e che son convinti del loro lavoro devono portare avanti il proprio sogno, magari possono farlo visionare a case editrici europee, visto che quelle italiane si tengono strette i loro autori preferiti e comunque pubblicano anche “vip” in pensione che non vogliono far allontanare la luce dei riflettori dal loro viso, ma che non saprebbero scrivere nemmeno il loro nome.
Confessare di odiare la scuola e lasciarla per questo motivo e poi ritrovarsi a “scrivere” libri, pubblicarli e venderli (anche tanti) non è normale, ma in Italia si!
Non devono incappare in editori a pagamento che fanno pagare le copie allo scrittore e non si preoccupano minimamente di pubblicizzare il libro.
Questa è una vera perdita di soldi e di tempo.
Non si può ridurre la scrittura ad una lobby perché la scrittura non è un dono di tutti, ma nemmeno un dono di pochi.
In Italia ci sono piccole e medie case editrici ostacolate, quasi soffocate dalle grandi, che sfornano autori validi.
Grazie ad esse la lettura è ancora un piacere!
Usciamo dal circolo vizioso dei grandi editori che pensano solo a vendere e lasciamoci coccolare dalle pagine dei nuovi autori che sanno davvero cosa significa scrivere!


Articolo scritto per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/slider/criticare-sempre-e-comunque/

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